Vitamina B12 e Folati
SIGNIFICATO CLINICO
La valutazione dei livelli di Vitamina B12 e di Folato nell'organismo è di fondamentale importanza nelle diverse fasce d'età della popolazione. Si tratta, infatti, di metaboliti che giocano un ruolo essenziale per il corretto sviluppo dei globuli rossi, per la riparazione di cellule e tessuti e per la sintesi del DNA. In particolare la Vitamina B12 è coinvolta nel corretto sviluppo del sistema nervoso, e i folati regolano gli eventi di divisione cellulare risultando fondamentali durante i processi di sviluppo fetale. Un decremento di concentrazione di entrambi i metaboliti si osserva in vari stadi della vita (gravidanza, allattamento, infanzia) e in diverse condizioni patologcihe ( tumori, anemie, ecc) e può apportare, nel tempo, anche a squilibri psico-fisici. Vista l'importanza per il mantenimento di un buono stato di salute, il controllo periodico dei livelli di vitamina B12 e folati dovrebbe rientrare tra gli esami periodici che ciascun soggetto dovrebbe effettuare. Il medico prescrive sempre questo test in caso di pazienti che mostrano alterazioni dei normali valori dell'emocromo che evidenzia globuli rossi di grandi dimensioni (macrocitosi) o neutrofili anomali (ipersegmentati); inoltre, il test viene eseguito anche su pazienti che presentano i tipici segni da anemia (stanchezza e pallore), neuropatia (disturbi cognitivi, formicolio e prurito) e per valutare l'effetto del trattamento da carenze di vitamina B12 e/o folati ed è consigliato nelle donne in gravidanza così da provvedere ad una corretta integrazione in caso di carenza.METODICA D'INDAGINE
L'analisi viene effettuata mediante la Spettrometria di Massa e viene condotta su sangue venoso; non occorre il digiuno entro le 12h.
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
I risultati di questo test definiscono i la concentrazione di Vitamina B12 e di Folati nel sangue di un individuo. In caso di presenza di normali valori di entrambi i metaboliti in condizioni di sospetta carenza è consigliato prescrivere il test dell'Acido Metilmalonico che, essendo un metabolita che si forma in presenza di Vitamina B12 viene classificato come indicatore precoce di vitamina B12.
Nel caso in cui vengano riscontrate carenze è necessario provvedere con opportuni integratori alimentari ripetendo l'esame così da valutare opportunamente l'efficacia del trattamento.
Alti livelli di concentrazione di vitamina B12 non sono comuni e possono essere indicativi di stati patologici quale diabete mieloproliferativo, diabete, obesità o di malattie epatiche in corso.
ESAMI ASSOCIATI
Emocromo, CMP, Omocisteina, Acido Metilmalonico (MMA)
ALTRE INFORMAZIONI
L'analisi dei livelli di Vitamina B12 e di Folato vanno corredati dai test che misurano i livelli di Omocisteina e di Acido Metilmalonico; entrambi i metaboliti, infatti, mostrano elevate concentrano in caso di carenze di vitamina B12 mentre in caso d carenza di folati solo loomocisteina risulta elevata. Effettuare una distinzione tra i due metaboliti sopra citati è di fondamentale importanza poichè il trattamento con folati di pazienti carenti di vitamina B12, pur correggendo l’anemia non previene dai danni neurologici irreversibili correlati a tale carenza.
ALIMENTAZIONE ADEGUATA PER UNA CORRETTO APPORTO DI FOLATI E VITAMINA B12
Il termine "Folato" viene normalmente utilizzato per far riferimento alla forma naturale del composto che, invece quando presente come additivo in alimenti e bevande viene indicato come "Acido Folico". Quest'ultimo è abbondante in agrumi, fagioli, piselli, verdure a foglia larga, nel fegato e nel lievito. La vitamina B12, indicata anche come cobalammina, è invece presente prevalentemente negli alimenti di origine animale ed in particolare carni rosse, pesce, latte, yogurt e uova. è per questo che le carenze di vitamina B12 sono spesso osservate in soggetti vegani o nella loro prole durante l'allattamento.
Si è visto che anche tutti i prodotti del grano fortificato (pane, cereali, ecc.) garantiscono un buon apporto sia di Folati che di Vitamina B12.
Le carenze di questi metaboliti in genere sono conseguenza di un cattivo apporto con la dieta, di un alterato assorbimento da parte dell'organismo o, come si verifica durante la gravidanza, di un aumentato fabbisogno.