Vitamina D3
Il complesso vitaminico D comprende sia pro-ormoni liposolubili (quali le vitamine D1, D2, D3, D4 e D5) che la forma biologicamente attiva rappresentata dalla 1,25 diidrossi vitamina D.
L'analisi dei pro-ormoni consente di avere informazioni circa lo stato vitaminico D del paziente. Circa il 10% della vitamina D presente nell'organismo è il risultato dell'assimilazione con la dieta, la restante parte (circa il 90%) è prodotta, a livello delle cellule della cute, in seguito all'esposizione ai raggi solari.
Le forme di pro-ormoni esaminate nell'ambito clinico sono la Vitamina D2 (ergocalciferolo, di origine vegetale) e la Vitamina D3 (colecalciferolo) le quali vengono misurate nelle rispettive forme idrossilate in posizione 25 della molecola come 25(OH)Vitamina D.
SIGNIFICATO CLINICO
L'importanza di adeguati livelli di Vitamina D3 nel nostro organismo è significativa poiché, in primis, essa svolge un’azione fondamentale sulla crescita e sulla salute delle ossa; tale Vitamina, infatti, regola il riassorbimento di calcio e fosforo svolgendo un ruolo chiave in tutti i processi di mineralizzazione dell'osso che, quando alterati, possono apportare a rachitismo nel bambino e osteomalacia nell’adulto.
Studi scientifici hanno evidenziato che bassi livelli di Vitamina D3 sono correlati ad un incidenza di cancro colon rettale, al seno, alla prostata, al pancreas o al polmone significativamente più alta. L’azione anti-tumorale si ritiene possa essere legata all’attività regolatoria dell’1,25 diidrossi Vitamina D su geni che controllano la proliferazione cellulare. Legandosi a specifici recettori presenti a livello pancreatico, la Vitamina D3, inoltre, mostra un ruolo fondamentale nel controllo del peso corporeo, della glicemia e quindi nell’insorgenza del diabete e delle malattie cardiovascolari. Si è visto che l’attività di regolatore genico, infatti, consente alla Vitamina D3 di svolgere un ruolo di prevenzione anche per le malattie cardiovascolari attraverso un controllo attivo sulla pressione arteriosa, l’infiammazione e le calcificazioni cardiovascolari. In gravidanza, la Vitamina D3 risulta fondamentale sia per la madre che per il feto; scarsi apporti, infatti, si riflettono sull’ossatura del nascituro e risultano essere correlati ad un rischio aumentato di preclampsia e diabete gestazionale.
Risulta evidente l’importanza di un dosaggio altamente specifico della Vitamina D3 che, svolgendo la sua attività su diversi tipi cellulari, (cardiomiociti, cellule endoteliali, pancreatiche, muscolari, dentritiche e del sistema immunitario) contribuisce in condizioni carenziali ad un incremento dell’incidenza di svariati stati patologici.
La valutazione dei livelli di Vitamina D3 è consigliata in pazienti con stati patologici che interessano diversi distretti corporei e in tutti coloro che si sottopongono ad una supplementazione di tale Vitamina, così da monitorarne il corretto dosaggio.
METODICA D'INDAGINE
La metodica d’eccellenza per il dosaggio della Vitamina D3 è la Spettrometria di Massa la quale viene impiegata per misurare i livelli plasmatici di 25(OH) Vitamina D3 (metabolita che riflette al meglio lo stato nutrizionale della Vitamina D).
L’utilizzo dello Spettrometro di Massa, disponibile preso il nostro laboratorio e unico esemplare presente sul territorio della Sicilia orientale, assicura un’elevata specificità rispetto ai metodi più comunemente utilizzati dai laboratori diagnostici quali il dosaggio Radio Immunologico (RIA) e l’analisi in HPLC. Il punto di forza della Spettrometria di Massa è dato dalla capacità del sistema di identificare le molecole attraverso il loro rapporto massa/carica che, per ciascuna, ne rappresenta l’impronta digitale; questo garantisce una specificità quasi assoluta così da assicurare l’identificazione e la quantificazione degli analiti con elevata selettività.
Il dosaggio della Vitamina D3 viene condotto su sangue venoso e non richiede il digiuno entro le 12h.
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Bassi livelli di 25(OH) Vitamina D3, oltre ad essere correlati ad una scarsa esposizione ai raggi solari, sono indice di una ridotta introduzione di tale Vitamina con la dieta e/o di un cattivo assorbimento intestinale.
Stati carenziali di Vitamina D3 sono stati correlati ad un aumento di patologie oncologiche, autoimmuni e cardiache; di contro un eccesso può presentarsi in conseguenza a sovradosaggi farmacologici o alimentari.
I valori 25(OH) Vitamina D3 misurati a livello ematico sono indice di uno stato nutrizionale di Vitamina D3 e sono indicativi di uno stato:
ESAMI ASSOCIATI
Il dosaggio della Vitamina D3 deve essere associato all’analisi dei livelli plasmatici di Calcio, Fosforo e Magnesio, dei quali ne regola l’assorbimento, e del PTH del quale, invece, ne regola la produzione a livello delle paratiroidi.
Risulta importante associare all'analisi della Vitamina 25(OH) D3 anche la valutazione dei livelli di Magnesio poiché se la concentrazione di tale ione è bassa si può andare incontro a una diminuzione dei livelli di Calcio resistenti alla regolazione della Vitamina 25(OH) Vitamina D3 e del PTH; una tale condizione necessita di supplementazione di Calcio e Magnesio.
ALIMENTAZIONE E APPORTO DI VITAMINA D
La disponibilità di 25(OH) Vitamina D3 nell'organismo è il risultato sia di meccanismi endogeni, che si attivano in conseguenza all'esposizione ai raggi solari, che di meccanismi esogeni dovuti all'introduzione di vitamine per via alimentare. L'organismo non è capace di produrre sufficienti quantità di Vitamina D3, principalmente quando l'esposizione ai raggi solari è scarsa; pertanto è fondamentale la supplementazione attraverso la dieta (latticini, cereali, esci grassi, olio di fegato di merluzzo, uova, burro) o mediante integratori alimentari.
L'apporto giornaliero consigliato è di 2000 UI di Vitamina D3.
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The role of vitamin D in reducing cancer risk and progression.
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Osteomalacia and vitamin D deficiency.
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Vitamin-D concentrations, cardiovascular risk and events - a review of epidemiological evidence.
Rev Endocr Metab Disord., 2017
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